Grato ringraziamento dell’Ufficio Relazioni Consiglio Araldico Italiano

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Diletto Maurizio,

importanti convergenze stanno consentendo di avvicinare e di rapportare la Tua e la mia missione alle passioni,agli ideali e all’avvincente interpretazione del concetto cavalleresco. 

Ti ringrazio per aver pubblicato il mio Memento sul tuo straordinario portale, certo che siamo accomunati dall’antico aforisma: “seminare idee perchè nascano opere”.

Le opere nascono infatti dal pensiero e dalla mente dell’uomo, siccome il creato dalla volont di Dio.

L’opera dunque, non che la materiale cristallizzazione del pensiero che spirito: questo, secondo l’adagio mens agitat molem, presiede la materia.

L’idea quindi il seme che, gettato nel profondo del cuore attraverso le meravigliose volute della mente, scende nel profondo per dare poi, a un tratto, i meravigliosi frutti della sua realizzazione.

L’uomo cavaliere si manifesta nella sua interezza in questa grande metamorfosi evolutiva, rappresentando quel peculiare complesso
organico che il Carducci definisce materia e spirito – ragione e senso: ma la luce che parte da Dio l’elemento propulsore della mente e del cuore,creando quella forza sovrana che, rendendo l’uomo a somiglianza dei propri avi, ripone tutto se stesso al servizio di Madre Cavalleria.

Ottimo Maurizio, la Cavalleria non una di quelle Istituzioni che appaiono improvvisamente nella storia, nate dalla volont di un Re (anche se l’Ordine non subordinato necessariamente ad una fons honorum) e alle sue origini non vi nulla che possa riallacciarla a Ordini pi o meno religiosi.

La Cavalleria nata dovunque ed non ci sono stati poeti che non abbiano influito su questa societ, infatti, attraverso la poesia che vengono espressi alle dame i palpiti del cuore intessuti di amore e di fede, di lacrime e di sorrisi, di trepidazioni e di attese ed anche attraverso i canti poetici che i Cavalieri si sentono l’un l’altro fratelli e trovano lenimento alle proprie pene.

I Cavalieri moderni non differiscono molto da quelli antichi perch hanno la stessa missione, lo stesso nobile retaggio da portare nella mente e nel cuore poich ciascuno deve battersi per la riaffermazione dei valori perenni della vita, gi vissuti con tanta fierezza e bellezza di costumi in tempi lontani dal movimento cavalleresco.

Quindi, anche l’Istituzione che egregiamente rappresenti , pone in primis la fiaccola di questi ideali, merita l’apprezzamento e l’augurio che sia alimentata dalla laboriosit di ogni associato, vivificata dalla dedizione e resa palpitante attraverso la testimonianza della sua operosit, elevandosi per il progresso spirituale, culturale e materiale.

Codesto il naturale effetto delle aspirazioni e dei bisogni di tutti gli uomini e donne di buona volont; infatti la Cavalleria testimonianza operosa, incisiva, di ideali spirituali, umani ed ecumenici; Cavalleria anche lotta alla sofferenza, servizio alla carit, difesa del diritto, della giustizia, della civilt; tale la grandezza morale, la nobilt di cuore e la fede da cui questa istituzione attinge la forza delle dedizioni pi generose e dei sacrifici pi elevati, ma anche bellezza di modi e di costumi.

Desidero onorarTi e omaggiarTi, chiudendo questa mia epistola, con i versi di un grande cultore della Cavalleria, Aniello Califano che nel lontano 1916, abbandonata la libertina vita di Napoli, si ritir nel suo paesello di 
San Lorenzo:

Tiempe belle add state?
Tiempe belle ‘ e na vota
Vuie nce avite lassate
e pecch nun turnate?

In attesa di incontrarTi in codesta Serenissima terra e/o nella citt eterna , abbimi con i pi deferenti e cavallereschi saluti et un caro augurio a tutte le Dame et i Cavalieri unitamente a tutti i Dignitari del preclaro Sodalizio.

Don Francesco

 

A nome degli Alti Dignitari del Supremo Ordine Universale dei Cavalieri di Monte Reale, ringrazio sentitamente Don Francesco, che ci ha voluto donare una parte della sua Sapienza per le nostre finalità.

Maurizio ZINI

info@mauriziozini.com

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